Una domanda che occorre farsi in questo periodo di incertezza, con la guerra in Ucraina che spinge l’inflazione e con essa i tassi di interesse. I parametri di riferimento per i mutui a tasso fisso e variabile al momento stanno registrano movimenti discordanti, che possono far cadere la scelta su una tipologia o l’altra di mutuo.
Oggi i tassi di interesse sui mutui registrano movimenti al rialzo per quanto riguarda i mutui a tasso fisso, mentre i tassi di interesse variabili sono sostanzialmente invariati. Al 14 marzo 2022 il tasso Euribor, riferimento per i mutui a tasso variabile, si collocava a -0.55 per la scadenza a un mese, a -0.50 per la scadenza a tre mesi e a -0.41 per la scadenza a 6 mesi, restando praticamente invariato per tutti gli scaglioni.
Per quanto riguarda i tassi Irs di riferimento per i mutui a tasso fisso hanno invece superato quasi tutti quota 1, tranne la scadenza a 30 anni che resta a quota 0.93.
L’aumento dei tassi di interesse fissi dei mutui porterebbe a far vincere ai variabili il confronto tra mutuo a tasso fisso e variabile. Tuttavia nel lungo periodo anche i mutui a tasso variabile, potrebbero risentire di maggiori rialzi, incorporando eventuali decisioni di rialzo dei tassi Bce. Può quindi essere ancora il momento di stipulare un mutuo a tasso fisso per fermare condizioni di finanziamento ancora relativamente convenienti rispetto al passato.